Si è appena concluso a Cernobbio il Forum Ambrosetti 2022, “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”, e l’adozione del digitale è stata al centro del dibattito.
Nella tre giorni di Villa d’Este sono accorsi, come ogni anno dal 1975, protagonisti del mondo imprenditoriale, politico e istituzionale provenienti da tutto il mondo.
Al tavolo del dibattito sono stati portati, tra gli altri, i risultati di una survey che ha avuto come interlocutori le imprese e come obiettivo quello di raccogliere e sondare i loro orientamenti in tema di adozione del digitale.
Le priorità in agenda, in tema di digitalizzazione
Tra i principali risultati della survey, sono emersi i seguenti:
• il Cloud come tecnologia chiave nei processi di trasformazione digitale delle aziende;
• la mancanza di una cultura digitale come principale ostacolo al percorso di trasformazione digitale, ancor più che aspetti finanziari e tecnici;
• la maggioranza delle imprese (il 73%) considera il digitale come abilitatore principale di innovazione, sia internamente che a livello di filiera;
• solo il 20% delle aziende è pienamente soddisfatto delle politiche pubbliche a sostegno del digitale, ma l’85% di esse si dimostra molto fiducioso relativamente all’impatto che avrà il PNRR.
Orizzonti e proposte
Quali orizzonti? Alla luce dei dati emersi, sono state identificate alcune proposte di intervento per promuovere l’ampliamento e lo sviluppo di un ecosistema digitale e per accelerare l’innovazione e la crescita del Paese.
Queste le tre priorità individuate:
1) Accrescere il Capitale Umano Digitale, adottando un approccio sistemico che coinvolga istituzioni, imprese, associazioni di categoria e lavoratori per colmare il gap nelle digital skill del Paese;
2) Dotarsi di una politica industriale del digitale, estendendo il piano “Italia Digitale 2026” destinato alla Pubblica Amministrazione al sistema produttivo, così come avviene già in altri paesi europei;
3) Continuare a implementare il PNRR, rispettando le scadenze concordate con la CE per accedere alle risorse necessarie a finanziare investimenti di rilancio del Paese.
L’innovazione che può supportare la crescita del sistema produttivo passa certamente dalla digitalizzazione, che richiede infrastrutture, competenze e cultura digitale.