Abbiamo parlato, nella precedente news, di quanto siano “digital” gli italiani. Restando sempre sul tema del digital, non potevamo ignorare il Metaverso.
Trattiamo questo tema a partire da una sua definizione, seppur tutti ne parlino da un pò. Le domande che ci poniamo sono diverse: che cos’è il Metaverso? Gli italiani sono veramente interessati o solo curiosi? Quali sono gli ambiti che più si prestano ad una sua implementazione? In quali ambiti sono stati realizzati già progetti?
Per dare risposta a queste domande ci affidiamo agli esperti che monitorano questo e altri trend che stanno cambiando il nostro modo di interagire nel privato e in ambito lavorativo.
Quello che si evince, dall’analisi dello scenario, è che la conoscenza del tema è ancora limitata, le nuove generazioni con un livello culturale più alto sono quelle più ottimiste ed entusiaste, le aziende iniziano a realizzare progetti a partire da processi che hanno alla base la relazione con l’utente finale.
Una definizione di Metaverso
Riprendiamo la definizione di Vincenzo Cosenza, marketer e saggista che, lo scorso anno, ha lanciato l’Osservatorio Metaverso.
“Il metaverso è una rete interoperabile e su larga scala di mondi virtuali tridimensionali rappresentati in tempo reale che può essere esperita in maniera sincrona e persistente da un numero illimitato di utenti”.
Nell’ottica di semplificare il concetto, possiamo sostenere che vi sono più mondi virtuali che ricreano veri e propri spazi in cui gli utenti possono muoversi. Va da sè che si muovono per incontrare e interagire con altre persone. Il Metaverso non è un singolo mondo virtuale ma è rappresentato dall’interconnessione tra più mondi virtuali differenti.
Gli italiani e il Metaverso
Tra gli obiettivi dell’Osservatorio Metaverso vi è anche quello di capire se gli italiani lo conoscono e se si ritiene possa davvero entrare a far parte delle nostre vite.
Quello che emerge è che solo il 6% degli intervistati da Ipsos e Osservatorio Metaverso dichiara di sapere molto sul tema, gli altri o non lo conoscono o ne hanno sentito parlare o “sanno un pò di cose”. E’ evidente che la conoscenza c’è ma è di superficie. C’è tuttavia curiosità sul tema – metà degli intervistati lo associa a qualcosa di emozionante che permetterà di fare cose nuove e di imparare – ma anche preoccupazione per eventuale perdita di contatto con la realtà e per questioni di privacy.
I frequentatori del Metaverso
Chi ha fatto, almeno una volta, un’esperienza nel Metaverso lo ha fatto per giocare, passare del tempo con gli amici, per una gita virtuale in una città, per fare shopping, per guardare un evento sportivo e un film, per lavorare con i colleghi.
In conclusione, sono stati identificati 3 tipologie di frequentatori:
- entusiasti conoscitori – 31%, cluster con la concentrazione più alta di Millennials e Generazione X con un livello culturale medio
- neofiti ottimisti – 29%, cluster rappresentato prevalentemente dalla generazione Z che pensa di utilizzare sempre più il Metaverso in futuro
- scettici intimoriti: 40%, che rappresenta un pò tutte le generazioni con un livello culturale basso.
Quale la visione delle aziende?
Secondo Polimi, sono 308 i progetti internazionali realizzati, nell’ultimo anno, da 220 aziende, di diversi settori.
La maggior parte dei progetti riguarda la relazione con l’utente finale e alla base hanno obiettivi di Comunicazione & Marketing: brand awareness, customer engagement, sales. Si inizia a ragionare su progetti relativi al Back End o all’area HR, ad esempio colloqui o formazione per i dipendenti. In ottica futura, secondo Polimi, il Metaverso potrà dare supporto nei processi industriali, tramite la simulazione di attività e di progettazione dei prodotti e possibilità di cooperare e interagire a distanza.
In conclusione, secondo gli osservatori del Politecnico di Milano, il Metaverso potrà trovare sviluppi in molti ambiti e diversi settori. Con quali accorgimenti? Non lasciarsi prendere dalla fretta, dalla moda del momento, per avere un ritorno mediatico ma definire una chiara strategia che si basi su una valutazione attenta dei possibili benefici.
Certamente anche nel settore dell’Outsourcing il Metaverso può trovare applicazione, alcuni operatori stanno già realizzando progetti in ambito Customer Service. Per questo, come Gruppo De Pasquale continueremo a monitorare con estrema attenzione tutte le sue evoluzioni.