Per una realtà come Gruppo De Pasquale il cui asset principale sono le persone, dinamiche del mercato del lavoro e questioni di competenze hanno un impatto decisamente importante. Come tante altre realtà in questo contesto di mercato, anche le nostre aziende – Winflow, Sint, PLF e Sanmarco Consulting – si trovano a far fronte a difficoltà su diversi fronti: trovare profili in linea con le esigenze di business, trattenere persone con le competenze giuste, acquisire competenze digitali che consentano di portare avanti percorsi di digital transformation.
Il mercato del lavoro è notevolmente cambiato nel post pandemia perchè, da quanto osserviamo direttamente ascoltando le nostre persone e attraverso recruiting continuo, sono cambiate le priorità del singolo lavoratore, è cambiata la percezione del lavoro come mezzo di realizzazione. Se a questo si associa il gap di competenze Stem che ci portiamo dietro da tempo e la necessità di un mindset più digitale a tutti i livelli e in tutte le aree aziendali, non possiamo che condividere quanto rilevato dalla Commissione Europea: tre quarti delle imprese europee fatica a trovare lavoratori qualificati.
Il mismatch tra competenze disponibili e competenze richieste si pone non solo nella fase di ingresso nel mondo del lavoro ma anche nei successivi anni di permanenza in azienda. Le continue evoluzioni del contesto di business e l’innovazione tecnologica, infatti, richiedono un allineamento veloce lato competenze. Da qui la necessità di formazione e aggiornamenti continui.
Per imprimere un cambiamento culturale, la Comunità Europea ha dichiarato il 2023 “Anno Europeo delle Competenze” con l’obiettivo di promuovere la tendenza alla riqualificazione professionale e all’aggiornamento delle conoscenze.
Le competenze che mancano sono sicuramente quelle settoriali, più legate alle specificità di business, ma mancano anche competenze più trasversali sempre più sono in grado di fare la differenza. Tra queste:
- leadership e management necessarie per gestire team di persone e portare avanti logiche progettuali
- capacità di comunicare, di persona e attraverso tutti i canali oggi disponibili
- capacità di gestire relazioni interne ed esterne alla realtà aziendale
- capacità di analisi dei dati, alla luce del fatto che oggi tutto è misurabile, anche attività di pura comunicazione. E’ evidente che una corretta analisi del dato, in qualunque area aziendale, può aiutare a fare previsioni più attendibili, prendere decisioni più accurate, ottimizzare qualunque attività o processo
- conoscenza delle lingue, inglese in primis
- competenze che possano supportare le aziende in percorsi ESG
A queste si associano, inevitabilmente, le competenze digitali, sia di natura prettamente tecnologica legate a infrastrutture e applicazioni, sia necessarie alla digitalizzazione di aree di business e funzioni di staff.
A livello tecnologico, secondo IDC, oggi la domanda di competenze è molto elevata in cinque aree tecnologiche: sicurezza, cloud, automazione, intelligenza artificiale e sviluppo software.
Nelle aree di business e di staff le digital skill necessarie sono quelle necessarie a presidiare processi più digitalizzati e più automatizzati, gestire piattaforme social, con riferimento ad esempio all’area marketing e comunicazione ma anche all’area HR.
Nonostante le difficoltà del momento, siamo ottimisti e convinti che parte di questi gap, in particolare quelli legati a digital skills più trasversali, si possa colmare. Certo è un percorso che richiederà tempo e soprattutto menti aperte al nuovo, al cambiamento, all’innovazione.