La visione di Gruppo De Pasquale, da oltre 40 anni al fianco delle imprese
Gruppo De Pasquale, realtà imprenditoriale 100% italiana da oltre 40 anni attiva nel mercato dei servizi finalizzati a migliorare i processi e l’agilità delle imprese, ha vissuto diverse fasi del ricorso all’Outsourcing, inteso come l’affidamento di attività o interi processi a terze parti.
Nei primi anni Novanta, l’Outsourcing era un fenomeno circoscritto alle attività di basso valore strategico, poco complesse, standardizzabili e ripetitive, finalizzato alla riduzione dei costi operativi. Negli anni 2000, grazie alla diffusione delle tecnologie digitali, iniziò ad interessare attività più vicine al core business. Oggi, su spinta della digitalizzazione e del fenomeno della servitization, stiamo assistendo ad un cambiamento di paradigma, come emerso anche dal Rapporto “La Seconda transizione dell’Outsourcing” realizzato dal Censis e Gruppo De Pasquale lo scorso anno.
Le aziende che esternalizzano lo fanno con maggiore consapevolezza e maggiori aspettative. L’equilibrio tra costi fissi e variabili, la ricerca di flessibilità organizzativa e di semplificazione degli assetti organizzativi continuano ad essere fattori centrali nella scelta dell’esternalizzazione ma a questi si aggiungono la ricerca di un partner che supporti nell’innovazione di processo, oltre che di prodotto, con l’obiettivo di mirare ad un incremento continuo dei livelli di flessibilità e di adattabilità imposti dal mercato.
È su questo terreno che si misura la capacità di realtà come la nostra di continuare a crescere, giocando un ruolo di partner delle imprese negli ecosistemi che sempre più si stanno configurando, con un’offerta di servizi allineati ai processi di innovazione portati avanti dalle aziende clienti”, sostiene Denise De Pasquale, Presidente del Gruppo De Pasquale.
Denise De Pasquale – Presidente Gruppo De Pasquale
Per come lo vive Gruppo De Pasquale, che punta ad elevata personalizzazione e qualità del servizio, l’outsourcing diventa un percorso che richiede una condivisione e un’interazione continua con il cliente. Ed è proprio questo confronto che fa crescere la fiducia e il riconoscimento della competenza messa a disposizione. In questa fase, si diffonde un rapporto più “maturo” fra aziende e outsourcer e un innalzamento del livello di responsabilità condivisa, logiche di partnership consentono di sfruttare al meglio le potenzialità di entrambi. L’innovazione tecnologica ha imposto, di fatto, un “upgrading” a tutti i soggetti presenti nella triangolazione del servizio: utente finale, azienda che esternalizza, outsourcer.
L’evoluzione futura dell’outsourcer passa, quindi, dalla capacità di innovare l’offerta di servizi e di dominare la straordinaria complessità che la digitalizzazione sta producendo. Il nuovo ruolo dell’Outsourcer sarà sempre più quello di partner strategico, acceleratore di percorsi di innovazione e “abilitatore” di nuovi modelli di business.
Un ruolo ambizioso che richiede forte specializzazione, tecnologia ed esperienza, orchestrate in funzione del contesto cliente.
“Abbiamo sempre investito sulle persone e sulle competenze – 50 ore di formazione pro capite nel 2022 – e continueremo a farlo. L’evoluzione delle competenze è stato il primo fattore che ci ha consentito di incrementare il livello di specializzazione e restare competitivi. Oggi, più che in passato, investiamo in nuove tecnologie che abilitano una gestione sempre più digitalizzata dei processi che ci vengono affidati e consentono alle nostre persone di lavorare meglio. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione il mix giusto di competenze e tecnologie per supportare percorsi di cambiamento delle nostre aziende clienti”, conclude Denise De Pasquale.