Intelligenza artificiale: opportunità o minaccia? ‣ Con l'approccio bilanciato che caratterizza la value proposition del Gruppo de Pasquale, l'Intelligenza artificiale è volano di business per i clienti

Intelligenza artificiale: opportunità o minaccia?

L’intelligenza artificiale (IA) è al centro dei dibattiti relativi al futuro della società.

Tecnologia avanzata in continua e rapida evoluzione, trasformerà radicalmente i settori più variegati, dall’industria alla sanità, dall’educazione alla finanza e non solo. E come tutti gli “tsunami” può rappresentare un’opportunità o una minaccia per l’umanità.

L’opportunità dell’Intelligenza Artificiale

Le potenzialità dell’IA sono ampie e promettenti. Tra i maggiori vantaggi vi è la capacità di elaborare e analizzare grandi quantità di dati in tempi ridotti, permettendo alle aziende di disporre di insights preziosi per prendere decisioni informate. L’aumento dell’efficienza e della produttività in svariati settori e il miglioramento della competitività delle imprese, stimolando la crescita economica, sono la diretta conseguenza della loro applicazione.

Inoltre, l’IA ha il potenziale per rivoluzionare il campo della sanità, consentendo una diagnosi più accurata e personalizzata, nonché una gestione più efficiente dei dati clinici. Questo potrebbe portare a una migliore prevenzione delle malattie, a trattamenti più efficaci e alla riduzione dei costi sanitari.

Nel settore dell’istruzione, l’IA può offrire esperienze di apprendimento personalizzate, adattando i materiali didattici alle esigenze specifiche degli studenti e facilitando l’accesso all’istruzione anche per coloro che vivono in aree remote o svantaggiate.

Infine, l’IA ha il potenziale per risolvere problemi complessi e urgenti a livello globale, come il cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale, attraverso modelli predittivi avanzati e sistemi di ottimizzazione.

Le minacce dell’Intelligenza Artificiale

Grandi potenzialità e benefici da un lato, ma anche perplessità, preoccupazioni e sfide dall’altro. Caratteristiche che sono intrinseche in ogni cambiamento. Mentre l’IA aumenta l’efficienza e la produttività, sorge il rischio che molte mansioni umane vengano automatizzate, causando disoccupazione e aumentando le disuguaglianze economiche.

Inoltre, l’IA potrebbe amplificare i pregiudizi e le discriminazioni presenti nella società, se non utilizzata in modo responsabile e etico. I modelli di IA sono spesso addestrati su dati storici, che possono riflettere e perpetuare ingiustizie e disuguaglianze esistenti, se non vengono correttamente mitigati.

La vulnerabilità a minacce, come cyber attacchi e manipolazioni attraverso l’utilizzo di sistemi automatizzati per diffondere disinformazione e manipolare opinioni pubbliche, è un’altra preoccupazione derivante dalla dipendenza dall’IA.

Infine, un’intelligenza artificiale super intelligente, che superi rapidamente la capacità umana di comprensione e controllo, con conseguenze imprevedibili e potenzialmente catastrofiche per l’umanità, è un altro fattore di rischio.

Occorre bilanciare opportunità e minacce

Solo attraverso un approccio equilibrato e consapevole possiamo massimizzare i benefici dell’IA e mitigarne le minacce, garantendo un futuro sostenibile. L’intelligenza artificiale rappresenta senza dubbio un’opportunità straordinaria per l’umanità, ma è fondamentale affrontare le sue sfide in modo responsabile ed etico.

È necessario garantire che l’IA sia sviluppata e utilizzata nel rispetto dei valori umani, della giustizia sociale e della sicurezza. Ciò richiede una stretta collaborazione tra governi, industrie, accademie e società civile per sviluppare normative e regolamentazioni adeguate, nonché per promuovere la trasparenza e la responsabilità nell’uso dell’IA.

IA e il punto di vista del Gruppo De Pasquale

L’approccio bilanciato è condizione sine qua non per massimizzare i benefici di una tecnologia che, allo stato attuale, è ancora a livello embrionale rispetto alle sue potenzialità, contenendo i fattori di rischio sopra enunciati.

Il sistema valoriale, incentrato su eticità, integrità, onestà intellettuale e professionalità, gioca un ruolo determinante in questo tipo di approccio e indirizza da sempre la vision e il modus operandi del Gruppo.

Grazie alle sue società partners, Sint Advanced Outsourcing, Winflow, Sanmarco Consulting e PLF, da oltre 40 anni è player specializzato nella fornitura di servizi di outsourcing, con approccio advanced and smart. Il supporto è erogato a una pletora di realtà aziendali note su diversi mercati, tra cui: assicurativo, bancario, finanziario, credito al consumo, energy, utilities, manufacturing, GDO, media ecc.

Per noi l’intelligenza artificiale è volano di business a beneficio dei nostri clienti

Grazie alle nostre società partners, e in particolare a Sanmarco Consulting, cuore tecnologico del Gruppo, da sempre investiamo in tecnologia e nell’efficientamento dei processi. Le soluzioni tecnologiche all’avanguardia che abbiamo sviluppato, le abbiamo rese ancor più performanti con l’uso dell’intelligenza artificiale e non solo.

In questo modo, siamo in grado di mettere a disposizione dei nostri clienti, non solo know how specialistico su processi e sistemi, risorse competenti, adeguatamente formate e sempre aggiornate sugli ultimi trend di settore, ma anche tecnologia ad alto valore aggiunto.

L’IA a supporto della gestione efficiente dei dati

Analizziamo e gestiamo per conto dei nostri clienti molteplici attività e processi, in particolare nell’ambito del customer care e back office. A ciò si aggiunge la raccolta di una mole significativa di dati provenienti da varie fonti, da cui occorre estrarre e analizzare items predefiniti, che devono essere lavorati secondo specifiche tecnico-operative, in linea con la normativa di riferimento e con le procedure organizzative che caratterizzano ogni azienda cliente.

Gli investimenti in machine learning, AI, RPA ci consentono di essere up – to – date con i cambiamenti del mercato e fornire un servizio di advanced e smart outsourcing di eccellenza. In tal modo, rafforziamo il nostro ruolo di partner del cliente nello sviluppo business e nell’evoluzione tecnologica.

Il nostro approccio all’AI è bilanciato anche per un altro nostro fattore distintivo.

Da un lato, investiamo nell’offrire servizi performanti a tecnologia avanzata, quali Liveclaim, che  (anche) con l’uso dell’IA, rivoluziona e ottimizza la gestione dei sinistri, generando  un elevato valore aggiunto per le compagnie assicurative. Tuttavia, dall’altro, valorizziamo da sempre le risorse umane.  Ad esse sono dedicati specifici programmi di formazione su processi, tecnologie e soft skills, volti a sviluppare nuove competenze e al miglioramento continuo.

Un mix equilibrato per rispondere in modo adeguato, tempestivo ed efficace alle richieste di supporto dei clienti.

In definitiva, per il Gruppo De Pasquale l’IA, gestito con l’approccio bilanciato che ci caratterizza, non rappresenta una minaccia, anzi.  Poiché, porta valore aggiunto ai processi aziendali, migliorando l’efficienza operativa, ottimizzando le decisioni, personalizzando la customer experience e consentendo alle nostre aziende clienti di rimanere competitive in un ambiente sempre più complesso e dinamico.

Per approfondire i plus del nostro approccio vincente https://www.gruppodepasquale.com/il-gruppo/

     

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    Come cambia l'outsourcing? Il GDP ha anticipato il cambiamento. Non solo fornitore di servizi per creare efficienza, ma Partner strategico nel business.

    Come cambia l’outsourcing?

    Come cambia l’outsourcing? L’outsourcing cambia pelle a fronte dell’evoluzione della domanda e diviene strumento strategico per la sostenibilità aziendale.

    Un’esigenza che nel Gruppo De Pasquale, da sempre attento ai cambiamenti nei trend di mercato, specie in ambito tecnologia, processi e competenze, è stata colta già da tempo, anticipando la possibile risposta al mercato.

    Ne parla Denise De Pasquale, Presidente del Gruppo De Pasquale, nell’intervista di Forbes, in occasione dell’Italian Insurtech Summit, organizzato da Italian Insurtech Association.

    “Ci occupiamo di outsourcing da oltre 30 anni.  E il mercato è molto cambiato”, afferma Denise De Pasquale. E prosegue: “se penso agli anni ’90 l’Outsourcer era chiamato dal mercato a gestire per lo più attività  poco complesse e abbastanza ripetitive. Il valore che il cliente attribuiva all’outsourcing era circoscritto principalmente alla riduzione dei costi”.

    Come cambia l’outsourcing? Il GDP ha anticipato il cambiamento. Da tempo non solo fornitore di servizi per creare efficienza, ma Partner strategico nel business

    Oggi il ruolo dell’Outsourcing è molto cambiato.

    La rapida diffusione della tecnologia ha cambiato profondamente lo scenario di mercato.

    Il cliente non chiede più all’outsoucer di essere fornitore di servizi per generino maggiore efficienza, ma un Partner strategico nel business. Ossia, un alleato capace di supportare, con tempestività, concretezza e professionalità, le repentine evoluzioni organizzative, di processo e di business richieste dal mercato, a garanzia della sostenibilità aziendale.

    Un cambio di ruolo importante che il Gruppo De Pasquale ha colto in anticipo grazie ad una visione  lungimirante e un approccio pragmatico incentrato sull’innovazione.

    “Nel Gruppo De Pasquale stiamo lavorando da tempo proprio in questo senso. Il nostro approccio da sempre è focalizzato sulla stretta collaborazione e su un’azione sinergica e di condivisione dei progetti con le nostre aziende clienti. Un approccio di partnership, che vede la condivisione di responsabilità e obiettivi nel tempo, a garanzia della sostenibilità aziendale.”

    Un approccio distintivo che ben si sposa con il concetto di sostenibilità.

    “La tecnologia sta cambiando sempre più rapidamente il mercato. Un trend che ci porta necessariamente a essere sempre più competitivi, innovatori e al tempo stesso capaci di gestire ciò che la digitalizzazione, in particolare, sta producendo come cambiamento, sia nei modelli organizzativi e di processo, sia nelle competenze richieste. Essere sostenibili significa anche essere capaci di anticipare e governare i cambiamenti nel tempo”, dichiara Denise De Pasquale.

    Con la rivoluzione digitale come cambiano e quali sono le nostre offerte sul mercato.

    Il Gruppo De Pasquale, attraverso l’azione sinergica delle sue società partners, Sint, Winflow, San Marco Consulting e PLF, ha sempre avuto una grandissima attenzione alla tecnologia, alle competenze di processo e naturalmente anche alle soft skills, per rispondere in modo adeguato ai nuovi trend di mercato.

    “A proposito di nuovi trend, nelle nostre attività dobbiamo porre un’attenzione crescente anche alla Customer Experience, sempre più strategica per il cliente”, afferma Denise De Pasquale.

    Il mercato chiede una Customer Experience di livello, sempre più all’avanguardia e performante.

    Pertanto è importantissimo non dimenticarsi mai che le attività che ci vengono affidate e che gestiamo ponendoci come Partner strategico per un outsourcing sempre più innovativo impattano sul cliente finale dell’azienda che si affida noi.  Un cliente finale che, nell’era dell’innovazione tecnologia, è divenuto sempre più esperto ed estremamente esigente.

    Come riusciamo a soddisfare il cliente sempre più digital ed esigente?

    “Grazie all’offerta di servizi sempre più orientati verso soluzioni integrate, full digital e chiavi in mano, come LiveClaim, afferma Denise De Pasquale.

    LiveClaim è un servizio rivoluzionario, una soluzione totalmente digitale che integra, tecnologia avanzata, processi e competenze specialistiche, e propone una gestione dei sinistri assolutamente innovativa.

    I benefici apportati sono molti, sia per le compagnie assicurative, nostre clienti, sia per il loro cliente finale, l’assicurato, in termini di: customer experience, digitalizzazione e semplificazione dei processi di gestione dei sinistri e contenimento di tempi, costi e rischi di frode.

    Un percorso di digitalizzazione che stiamo portando avanti con Vittoria Assicurazioni e che sta ottenendo un riscontro molto positivo sul mercato, perché innova e risolve problemi concreti efficientando i processi. Siamo molto soddisfatti del risultato e dell’interesse che il settore assicurativo ci sta mostrando. Ciò ci incoraggia a proseguire nell’offerta di servizi altamente tecnologici a sostegno della sostenibilità aziendale e dello sviluppo business delle nostre aziende clienti”, conclude Denise De Pasquale.

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    Come cambia l'outsourcing? Il GDP ha anticipato il cambiamento. Non solo fornitore di servizi per creare efficienza, ma Partner strategico nel business.

    L’innovazione tecnologica è una priorità

    Nel Gruppo De Pasquale l’innovazione tecnologica è una priorità. 

    E’ un fattore chiave di successo presente nella nostra value proposition, che consente ai nostri clienti di efficientare, sviluppare new business e affrontare le sfide di un mercato in continua e rapida evoluzione. 

    Ma cosa significa innovare e quali sono gli ambiti in cui la tecnologia avrà un forte impatto? 

    “Ci occupiamo di BPO, Business Process Outsourcing, e per noi la tecnologia è un focus molto importante per poter svolgere le nostre attività ed essere un Partner strategico capace di fornire un supporto efficace all’evoluzione del business dei clienti. I processi aziendali oggi sono in continua e rapida trasformazione. La tecnologia è sempre più performante; in particolare l’intelligenza artificiale avrà uno sviluppo pervasivo in molteplici ambiti operativi. 
    Con l’avvento di queste nuove tecnologie, diviene strategico dotarsi di expertises non solo di processo, ma anche tecnologiche e digitali all’avanguardia.  Questo è uno dei plus del nostro approccio al cliente”, dichiara Denise De Pasquale, Presidente, intervistata in occasione del recente Italian Insurtech Summit, organizzato da Italian Insurtech Association.

    Investire in formazione specialistica è fondamentale per garantirsi la sostenibilità aziendale

    Da tempo il Gruppo De Pasquale, attraverso le sue società partner specializzate nel BPO, Sint e Winflow,  investe nella formazione specialistica di eccellenza, creando percorsi lavorativi e di crescita che permettono, anche a neo diplomati e neo laureati, un apprendimento continuo on the job, sulla gestione dei processi e sull’uso di tecnologie avanzate, utile ad acquisire una professionalità e migliorare le proprie competenze.

    Attrarre talenti è un talento.

    Il mercato del lavoro è profondamente cambiato,  trovare risorse qualificate è un problema per molte realtà.

    Attrarre talenti è sempre più sfidante; occorre aver talento.

    Significa necessariamente, prosegue Denise De Pasquale nell’intervista, avere una struttura aziendale tecnologicamente avanzata, esser in grado di formare adeguatamente le persone, offrendo loro un percorso di crescita e un ambiente lavorativo costruttivo, che abilita all’acquisizione di know how, in ottica di miglioramento continuo, e di una professionalità strutturata e spendibile sul mercato”. 

    Pertanto il Gruppo De Pasquale ha sempre puntato sulla valorizzazione di questi fattori chiave. 

    Tecnologia e formazione: un connubio perfetto nel Gruppo De Pasquale

    Il Gruppo De Pasquale, attraverso le sue società partner specializzate nel Business Process Outsourcing, Winflow e Sint, supportate da Sanmarco Consulting dal punto di vista tecnologico, ha uno storico esperienziale di lungo corso, con un approccio distintivo sul mercato, in cui tecnologia avanzata e formazione specialistica rappresentano un connubio perfetto.

    Oltre 30 anni di specializzazione nella gestione, per conto di importanti gruppi e realtà aziendali, di attività di customer service, back office, amministrative e non solo.

    Il Gruppo è al servizio di tante realtà note sul mercato, attive in diversi settori merceologi: dai financial services (banche, assicurazioni, società di credito al consumo), alla GDO, dai media al manufacturing, per i quali gestisce e ottimizza  processi aziendali, supportandone, in modo tempestivo e smart, le evoluzioni organizzative e di business.

    Il Gruppo de Pasquale: un partner per il cliente nell’evoluzione del business e della tecnologia

    La nostra capacità di analisi dei processi, per la risoluzione di problematiche, l’efficientamento e la sostenibilità del business, e la qualità e tempestività di azione, sono plus che ci vengono riconosciuti dal mercato.

    La nostra clientela fidelizzata da molti anni è una dimostrazione concreta, frutto del costante impegno nella messa a punto di soluzioni di servizio performanti e rispondenti alle esigenze del mercato; sia in termini di competenze specialistiche, sia di innovazioni tecnologiche.

    La tecnologia è pervasiva nella nostra operatività al servizio del cliente ed è oggetto di costante monitoraggio per individuare nuove soluzioni in risposta alle esigenze del mercato

    Le nostre attività di Business Process Outsourcing, in ambito back office e front office ad esempio, vengono gestite dai nostri operatori con tool informatici all’avanguardia.

    I nostri customer service sono dotati di un’infrastruttura tecnologica al passo con l’innovazione digitale e governati da personale – adeguatamente formato sul piano operativo, tecnologico e delle soft skills – capace di creare una relazione con l’utente finale e di svilupparla nel tempo nell’ottica di fidelizzazione.

    In ambito assicurativo, LiveClaim, ad esempio, è il nostro servizio all’avanguardia che consente alle compagnie di assicurazione di migliorare la gestione dei sinistri e l’utilizzo delle informazioni associate, rendendone più efficiente e smart il processo. Un servizio innovativo, frutto della consolidata competenza specialistica maturata nel settore assicurativo dalla nostra società partner, Sint, di un intenso lavoro di analisi di processo, delle esigenze del mercato e delle modalità con cui utilizzare al meglio le nuove tecnologie (video interazione, intelligenza artificiale, RPA, Blockchain), per efficientare un’attività core dei nostri clienti, con significativa riduzione di costi e tempi.  

     

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    GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’IMPRENDITORIALITA’ FEMMINILE

    19 Novembre, Giornata internazionale dell’Imprenditorialità Femminile, un’occasione importante per fare il punto sulla presenza e sul ruolo femminile nello scenario economico attuale. L’imprenditorialità femminile è un tema che sta molto a cuore al Gruppo De Pasquale, che vanta un’elevata presenza femminile, a tutti i livelli aziendali, dalla presidenza all’area operativa. 

    Imprenditorialità femminile in Italia 

    La necessità di promuovere una maggiore partecipazione femminile nel mondo degli affari è tema attuale: dalla ricerca condotta da Cerved su 1,2 milioni di società, emerge che solo il 26% delle aziende vanta donne nei ruoli amministrativi. 

    Scarsa disponibilità di finanziamenti e sostegno limitato alle imprenditrici che decidono di mettersi in gioco (fonte: Unioncamere) sono tra le sfide strutturali che l’imprenditoria femminile si trova a dover affrontare. Tuttavia, grazie in particolare alle nuove generazioni, vi sono segnali di miglioramento: sempre secondo Cerved, la percentuale di donne amministratrici d’impresa è più alta per le fasce più giovani. Le nuove generazioni femminili, quindi, prendono sempre più spazio nel mondo aziendale. Un fenomeno registrato anche a livello internazionale: secondo l’Annual Report 2022 del World Economic Forum, la percentuale di donne con ruoli di leadership è in aumento, seppur ci sia ancora tanto da fare per raggiungere la parità con gli uomini. 

    Denise De Pasquale: un esempio di imprenditorialità femminile 

    In questo contesto, siamo convinti che una maggiore presenza femminile ai vertici aziendali possa generare vantaggi, sia a livello organizzativo, sia più strettamente business. Soprattutto perché  faciliterebbe la valorizzazione della pluralità di talenti in azienda, una cultura aziendale più aperta alle diversità e, quindi, ambienti di lavoro più inclusivi, con conseguente impatto positivo sul clima aziendale e sul business. 

    Il Gruppo De Pasquale da sempre sostiene fattivamente questo approccio, avendo al vertice e nella struttura organizzativa una rappresentanza femminile significativa. Denise De Pasquale è al vertice delle due realtà di Business Process Outsourcing del Gruppo. É Presidente di Winflow da oltre 30 anni, dalla sua fondazione e di Sint a partire dal 2017, anno di acquisizione della società da parte di una rinomata compagnia assicurativa. Nel suo percorso, guidato da una forte attenzione alle persone e all’innovazione, l’empowerment femminile ha sempre avuto un ruolo chiave, un autentico motore di successo. Infatti, nel 2011, Denise vince il premio Marisa Bellisario “Azienda Women Friendly”, riconoscimento tangibile del suo impegno in tal senso. 

    “Oggi, in occasione della Giornata Internazionale dell’Imprenditorialità Femminile, credo vadano riconosciute soprattutto le sfide che molte di noi affrontano nel mondo aziendale, la resilienza e la determinazione con cui le affrontiamo. Perché, anche se in minoranza rispetto a una rappresentanza maschile di imprenditori e top manager, possiamo e dobbiamo essere d’esempio, puntando a trarre sempre maggior valore dal confronto tra visioni, approcci e punti di vista diversi. 

    Come Presidente di Winflow e Sint, mi ritengo fortunata di poter contare su un team di donne competenti e appassionate. Per questo, sono convinta che la partecipazione femminile, a tutti i livelli aziendali, vada sostenuta per creare ambienti lavorativi più inclusivi e aprire nuove strade alle generazioni future, alimentando la passione, puntando sull’innovazione e offrendo opportunità per conciliare lavoro e vita privata” –  Denise De Pasquale 

    Ispirare ed Aprire Nuove Strade 

    La Giornata dell’Imprenditorialità Femminile deve essere, quindi, un’opportunità per raccontare l’esperienza di donne che, nel confronto di genere, nell’inclusione e nella collaborazione, riconoscono un sistema valoriale e un approccio a maggior valore aggiunto e di arricchimento reciproco, che possono ispirare e aprire nuove strade per un sistema imprenditoriale più equo, ricco e diversificato. 

     

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    Solidità: valore chiave aziendale

    Solidità: valore chiave aziendale a garanzia della sostenibilità nel tempo. 

    Il sistema valoriale è caposaldo dell’identità personale, individuale e collettiva. Sul piano aziendale, non si può parlare di organizzazione prescindendo dai suoi valori.

    Di fatto, gli stessi costituiscono l’essenza identitaria dell’azienda, elemento distintivo per antonomasia. Sono i principali driver comportamentali che indirizzano il modo di porsi sul mercato e il modus operandi interno, cioè l’approccio al mercato e al clima aziendale.

    Conoscere il proprio DNA è certamente tra i fattori di critici di successo e la solidità è un valore chiave aziendale. Del resto, sapere chi si è e come si vuole agire, nella dinamicità del vivere, anche in rapporto alle dinamiche di mercato e aziendali, è alla base della propria solidità. L’annesso processo conoscitivo è tanto arduo, quanto affascinante.

    Il Gruppo De Pasquale è sempre stato conscio della preziosità del valore di un’identità forte e chiara. Su questa ha costruito fondamenta solide, a garanzia del proprio posizionamento sul mercato e della continuità aziendale.

    Non è facile mettere a fuoco i propri punti di forza, in quanto spesso si è totalmente assorbiti dall’operatività ordinaria e dalla dinamicità del contesto di riferimento. È di fatto fondamentale conoscere molto bene le proprie origini e il proprio sistema valoriale, fondamenta del proprio agire, e farne memoriale. È anche essenziale valutarlo con spirito critico, a garanzia della sua solidità nel tempo. I cambiamenti di scenario sono repentini”, afferma Sergio De Pasquale, Founder del Gruppo.

    Il Gruppo De Pasquale infatti aggrega diverse società, sinergiche tra loro per expertise e strumenti, insieme per offrire servizi performanti, a 360° e ad alto valore aggiunto in ambito Outsourcing. Con diversi processi (di customer service, di back-office, in ambito contabile/amministrativo) e settori merceologici gestiti, dall’assicurazione, al bancario e parabancario, al credito al consumo, all’editoria, all’industria, il Gruppo vanta uno storico di ben oltre 40 anni di attività.

    La solidità deriva da un sistema di valori forti e chiari

    E aggiunge: “Quando ho fondato il Gruppo volevo creare valore, essere utile al mercato, alle tante aziende alle prese con problematiche di solidità operativa, organizzativa e anche finanziaria, avendone piena contezza. Così, ho portato in azienda i valori che ho ricevuto dalla mia famiglia: visione di insieme, integrità, determinazione, responsabilità e pragmatismo. Mai il passo più lungo della gamba e grande attenzione ed apertura al nuovo, oltre ad affidabilità e trasparenza; la parola data per noi è ancora un valore, è solidità, valore chiave aziendale”.

    “In sostanza, la nostra è un’attività di supporto alle tante aziende che si rivolgono a noi non solo per efficientare i loro processi, ma anche per avere un partner capace di seguire e supportare le evoluzioni tecnologiche, organizzative, e rispondere con dinamismo alle mutate esigenze di mercato ed operative, spesso anticipandole, grazie alla solida esperienza maturata sul campo, alla costante formazione, al forte impegno nell’innovazione tecnologica, ambiti in cui abbiamo sempre investito molto”, dichiara Denise De Pasquale, braccio destro del padre Sergio, alla conduzione del Gruppo sin dagli albori.  

    Solidità: valore chiave aziendale caratterizzante la mission del Gruppo De Pasquale.

    Nato da una famiglia da sempre dedita al lavoro, che crede fortemente nel valore della professionalità e della concretezza dei risultati.  E i 40 anni di storia del Gruppo ne sono un’inconfutabile evidenza.

    Risultati concreti dunque che esprimono solidità. Nonostante le tante sfide imposte dall’evoluzione del mercato, dagli eventi pandemici e dai tanti “tsunami”, le performance permangono positive nel tempo,sia in termini di clientela consolidata, sia di indicatori di solidità patrimoniale e finanziaria.

    Solidità, valore chiave aziendale, riflesso nella clientela, storica e consolidata.

    Il Gruppo gode indubbiamente di un portafoglio clienti solido e di elevato outstanding. Infatti, oltre il 70% della clientela è rappresentato da realtà aziendali di grandi dimensioni, molte note sul mercato, che hanno sposato sin da subito il sistema valoriale. La duratura relazione, che si alimenta e consolida nel tempo, è dimostrazione della reciproca profittabilità e comunanza di vedute.

    A ciò si aggiunge la solidità, valore chiave aziendale, della “clientela interna”. 

    Un altro fattore di certo fortemente espressivo della solidità, valore chiave aziendale, consta nella capacità del Gruppo di essere presente in modo saldo in un mercato, specie quello del lavoro, in continua trasformazione. Una percentuale significativa della popolazione aziendale ha una permanenza in azienda ultra ventennale. Persone che hanno aderito al sistema valoriale, ne hanno riconosciuto la solidità, come valore chiave aziendale, contribuendo nel tempo con il loro operato al suo rafforzamento ed evoluzione. Le persone sono indiscutibilmente un fattore critico di successo e sulle stesse si concentrano investimenti in formazione e valorizzazione delle competenze.

    Solidità: valore chiave aziendale anche sul piano patrimoniale ed economico. 

    In conclusione, il Gruppo De Pasquale è una storia di successo, anche sul piano della solidità patrimoniale ed economica delle società partner. Indici di bilancio positivi confermano una solida capacità imprenditoriale che genera risorse finanziarie, non solo per le esigenze derivanti dalla gestione corrente, ma anche per sostenere investimenti duraturi, effettuabili senza ricorrere all’indebitamento verso terzi. In sostanza, capacità di risorse proprie adeguate a garantire non solo l’attività, ma anche lo sviluppo, quindi la solidità, valore chiave dell’azienda a garanzia della continuità imprenditoriale e della sostenibilità nel tempo.

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    Mercato del lavoro e nuove competenze

    Per una realtà come Gruppo De Pasquale il cui asset principale sono le persone, dinamiche del mercato del lavoro e questioni di competenze hanno un impatto decisamente importante. Come tante altre realtà in questo contesto di mercato, anche le nostre aziende – Winflow, Sint, PLF e Sanmarco Consulting – si trovano a far fronte a difficoltà su diversi fronti: trovare profili in linea con le esigenze di business, trattenere persone con le competenze giuste, acquisire competenze digitali che consentano di portare avanti percorsi di digital transformation. 

    Il mercato del lavoro è notevolmente cambiato nel post pandemia perchè, da quanto osserviamo direttamente ascoltando le nostre persone e attraverso recruiting continuo, sono cambiate le priorità del singolo lavoratore, è cambiata la percezione del lavoro come mezzo di realizzazione. Se a questo si associa il gap di competenze Stem che ci portiamo dietro da tempo e la necessità di un mindset più digitale a tutti i livelli e in tutte le aree aziendali, non possiamo che condividere quanto rilevato dalla Commissione Europea: tre quarti delle imprese europee fatica a trovare lavoratori qualificati

    Il mismatch tra competenze disponibili e competenze richieste si pone non solo nella fase di ingresso nel mondo del lavoro ma anche nei successivi anni di permanenza in azienda. Le continue evoluzioni del contesto di business e l’innovazione tecnologica, infatti, richiedono un allineamento veloce lato competenze. Da qui la necessità di formazione e aggiornamenti continui. 

    Per imprimere un cambiamento culturale, la Comunità Europea ha dichiarato il 2023 “Anno Europeo delle Competenze” con l’obiettivo di promuovere la tendenza alla riqualificazione professionale e all’aggiornamento delle conoscenze. 

    Le competenze che mancano sono sicuramente quelle settoriali, più legate alle specificità di business, ma mancano anche competenze più trasversali sempre più sono in grado di fare la differenza. Tra queste:

    • leadership e management necessarie per gestire team di persone e portare avanti logiche progettuali
    • capacità di comunicare, di persona e attraverso tutti i canali oggi disponibili
    • capacità di gestire relazioni interne ed esterne alla realtà aziendale 
    • capacità di analisi dei dati, alla luce del fatto che oggi tutto è misurabile, anche attività di pura comunicazione. E’ evidente che una corretta analisi del dato, in qualunque area aziendale, può aiutare a fare previsioni più attendibili, prendere decisioni più accurate, ottimizzare qualunque attività o processo
    • conoscenza delle lingue, inglese in primis
    • competenze che possano supportare le aziende in percorsi ESG

    A queste si associano, inevitabilmente, le competenze digitali, sia di natura prettamente tecnologica legate a infrastrutture e applicazioni, sia necessarie alla digitalizzazione di aree di business e funzioni di staff. 

    A livello tecnologico, secondo IDC, oggi la domanda di competenze è molto elevata in cinque aree tecnologiche: sicurezza, cloud, automazione, intelligenza artificiale e sviluppo software.

    Nelle aree di business e di staff le digital skill necessarie sono quelle necessarie a presidiare processi più digitalizzati e più automatizzati, gestire piattaforme social, con riferimento ad esempio all’area marketing e comunicazione ma anche all’area HR. 

    Nonostante le difficoltà del momento, siamo ottimisti e convinti che parte di questi gap, in particolare quelli legati a digital skills più trasversali, si possa colmare. Certo è un percorso che richiederà tempo e soprattutto menti aperte al nuovo, al cambiamento, all’innovazione. 

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    L’Outsourcing: un settore in evoluzione

    La visione di Gruppo De Pasquale, da oltre 40 anni al fianco delle imprese

    Gruppo De Pasquale, realtà imprenditoriale 100% italiana da oltre 40 anni attiva nel mercato dei servizi finalizzati a migliorare i processi e l’agilità delle imprese, ha vissuto diverse fasi del ricorso all’Outsourcing, inteso come l’affidamento di attività o interi processi a terze parti.

    Nei primi anni Novanta, l’Outsourcing era un fenomeno circoscritto alle attività di basso valore strategico, poco complesse, standardizzabili e ripetitive, finalizzato alla riduzione dei costi operativi. Negli anni 2000, grazie alla diffusione delle tecnologie digitali, iniziò ad interessare attività più vicine al core business. Oggi, su spinta della digitalizzazione e del fenomeno della servitization, stiamo assistendo ad un cambiamento di paradigma, come emerso anche dal Rapporto “La Seconda transizione dell’Outsourcing” realizzato dal Censis e Gruppo De Pasquale lo scorso anno.

    Le aziende che esternalizzano lo fanno con maggiore consapevolezza e maggiori aspettative. L’equilibrio tra costi fissi e variabili, la ricerca di flessibilità organizzativa e di semplificazione degli assetti organizzativi continuano ad essere fattori centrali nella scelta dell’esternalizzazione ma a questi si aggiungono la ricerca di un partner che supporti nell’innovazione di processo, oltre che di prodotto, con l’obiettivo di  mirare ad un incremento continuo dei livelli di flessibilità e di adattabilità imposti dal mercato.

    È su questo terreno che si misura la capacità di realtà come la nostra di continuare a crescere, giocando un ruolo di partner delle imprese negli ecosistemi che sempre più si stanno configurando, con un’offerta di servizi allineati ai processi di innovazione portati avanti dalle aziende clienti”, sostiene Denise De Pasquale, Presidente del Gruppo De Pasquale.

    Denise De Pasquale – Presidente Gruppo De Pasquale

    Per come lo vive Gruppo De Pasquale, che punta ad elevata personalizzazione e qualità del servizio, l’outsourcing diventa un percorso che richiede una condivisione e un’interazione continua con il cliente. Ed è proprio questo confronto che fa crescere la fiducia e il riconoscimento della competenza messa a disposizione.  In questa fase, si diffonde un rapporto più “maturo” fra aziende e outsourcer e un innalzamento del livello di responsabilità condivisa, logiche di partnership consentono di sfruttare al meglio le potenzialità di entrambi. L’innovazione tecnologica ha imposto, di fatto, un “upgrading” a tutti i soggetti presenti nella triangolazione del servizio: utente finale, azienda che esternalizza, outsourcer.

    L’evoluzione futura dell’outsourcer passa, quindi, dalla capacità di innovare l’offerta di servizi e di dominare la straordinaria complessità che la digitalizzazione sta producendo. Il nuovo ruolo dell’Outsourcer sarà sempre più quello di partner strategico, acceleratore di percorsi di innovazione e “abilitatore” di nuovi modelli di business.

    Un ruolo ambizioso che richiede forte specializzazione, tecnologia ed esperienza, orchestrate in funzione del contesto cliente.

    “Abbiamo sempre investito sulle persone e sulle competenze – 50 ore di formazione pro capite nel 2022 – e continueremo a farlo. L’evoluzione delle competenze è stato il primo fattore che ci ha consentito di incrementare il livello di specializzazione e restare competitivi. Oggi, più che in passato, investiamo in nuove tecnologie che abilitano una gestione sempre più digitalizzata dei processi che ci vengono affidati e consentono alle nostre persone di lavorare meglio. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione il mix giusto di competenze e tecnologie per supportare percorsi di cambiamento delle nostre aziende clienti”, conclude Denise De Pasquale.

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    Il Metaverso: a che punto siamo

    Abbiamo parlato, nella precedente news, di quanto siano “digital” gli italiani. Restando sempre sul tema del digital, non potevamo ignorare il Metaverso.

    Trattiamo questo tema a partire da una sua definizione, seppur tutti ne parlino da un pò. Le domande che ci poniamo sono diverse: che cos’è il Metaverso? Gli italiani sono veramente interessati o solo curiosi? Quali sono gli ambiti che più si prestano ad una sua implementazione? In quali ambiti sono stati realizzati già progetti? 

    Per dare risposta a queste domande ci affidiamo agli esperti che monitorano questo e altri trend che stanno cambiando il nostro modo di interagire nel privato e in ambito lavorativo.

    Quello che si evince, dall’analisi dello scenario,  è che la conoscenza del tema è ancora limitata, le nuove generazioni con un livello culturale più alto sono quelle più ottimiste ed entusiaste, le aziende iniziano a realizzare progetti a partire da processi che hanno alla base la relazione con l’utente finale. 

    Una definizione di Metaverso

    Riprendiamo la definizione di Vincenzo Cosenza, marketer e saggista che, lo scorso anno, ha lanciato l’Osservatorio Metaverso. 

    “Il metaverso è una rete interoperabile e su larga scala di mondi virtuali tridimensionali rappresentati in tempo reale che può essere esperita in maniera sincrona e persistente da un numero illimitato di utenti”.

    Nell’ottica di semplificare il concetto, possiamo sostenere che vi sono più mondi virtuali che ricreano veri e propri spazi in cui gli utenti possono muoversi. Va da sè che si muovono per incontrare e interagire con altre persone. Il Metaverso non è un singolo mondo virtuale ma è rappresentato dall’interconnessione tra più mondi virtuali differenti.

    Gli italiani e il Metaverso

    Tra gli obiettivi dell’Osservatorio Metaverso vi è anche quello di capire se gli italiani lo conoscono e se si ritiene possa davvero entrare a far parte delle nostre vite. 

    Quello che emerge è che solo il 6% degli intervistati da Ipsos e Osservatorio Metaverso dichiara di sapere molto sul tema, gli altri o non lo conoscono o ne hanno sentito parlare o “sanno un pò di cose”. E’ evidente che la conoscenza c’è ma è di superficie. C’è tuttavia curiosità sul tema – metà degli intervistati lo associa a qualcosa di emozionante che permetterà di fare cose nuove e di imparare – ma anche preoccupazione per eventuale perdita di contatto con la realtà e per questioni di privacy

    I frequentatori del Metaverso

    Chi ha fatto, almeno una volta, un’esperienza nel Metaverso lo ha fatto per giocare, passare del tempo con gli amici, per una gita virtuale in una città, per fare shopping, per guardare un evento sportivo e un film, per lavorare con i colleghi. 

    In conclusione, sono stati identificati 3 tipologie di frequentatori: 

    • entusiasti conoscitori – 31%, cluster con la concentrazione più alta di Millennials e Generazione X con un livello culturale medio
    • neofiti ottimisti – 29%, cluster rappresentato prevalentemente dalla generazione Z che pensa di utilizzare sempre più il Metaverso in futuro
    • scettici intimoriti: 40%, che rappresenta un pò tutte le generazioni con un livello culturale basso. 

    Quale la visione delle aziende?

    Secondo Polimi, sono 308 i  progetti internazionali realizzati, nell’ultimo anno, da 220 aziende, di diversi settori. 

    La maggior parte dei progetti riguarda la relazione con l’utente finale e alla base hanno obiettivi di Comunicazione & Marketing: brand awareness, customer engagement, sales. Si inizia a ragionare su progetti relativi al Back End o all’area HR, ad esempio colloqui o formazione per i dipendenti. In ottica futura, secondo Polimi, il Metaverso potrà dare supporto nei processi industriali, tramite la simulazione di attività e di progettazione dei prodotti e possibilità di cooperare e interagire a distanza.

    In conclusione, secondo gli osservatori del Politecnico di Milano, il Metaverso potrà trovare sviluppi in molti ambiti e diversi settori. Con quali accorgimenti? Non lasciarsi prendere dalla fretta, dalla moda del momento, per avere un ritorno mediatico ma definire una chiara strategia che si basi su una valutazione attenta dei possibili benefici.  

    Certamente anche nel settore dell’Outsourcing il Metaverso può trovare applicazione, alcuni operatori stanno già realizzando progetti in ambito Customer Service. Per questo, come Gruppo De Pasquale continueremo a monitorare con estrema attenzione tutte le sue evoluzioni.   

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    Un Paese sempre più digital

    La digitalizzazione sta cambiando la nostra vita quotidiana, trasformando il modo in cui comunichiamo, lavoriamo, acquistiamo beni e servizi, fruiamo di intrattenimento. Si tratta di un fenomeno sempre più pervasivo, che evolve rapidamente e altrettanto rapidamente trasforma la nostra quotidianità. 

    La pervasività del digitale è confermata, ancora una volta, dai dati We Are Social 2023, appena pubblicati. Con riferimento al nostro Paese, ormai l’86% della popolazione accede a Internet, siamo più attivi sui social, utilizzati da 44 milioni di persone, prediligiamo soprattutto contenuti video. 

    Internet e social media

    Gli utenti che in Italia accedono a Internet sono 50,78 milioni, l’86,1% della popolazione. 44 milioni di persone, circa il 75% della popolazione, utilizzano i social network

    Rispetto allo scorso anno, passiamo meno tempo online (15 minuti in meno), ma un po’ più tempo sui social (un minuto in più).  

    Chi accede a Internet lo fa soprattutto per cercare informazioni, per aggiornarsi attraverso news ed eventi, capire come fare determinate cose. 

    Chi usa i social lo fa soprattutto per visitare pagine e partecipare a conversazioni legate all’informazione, per rimanere in contatto con amici, familiari, per passare del tempo. 

    I contenuti video sono i preferiti, infatti, la loro fruizione continua a crescere. 

    Meta domina la classifica delle piattaforme social più utilizzate, con WhatsApp usata dall’ 89% delle persone tra i 16 e i 64 anni. 

    I motori di ricerca continuano ad essere la fonte principale per quanto riguarda la scoperta di nuovi brand, prodotti o servizi. 

    Pubblicità digitale

    Cresce del 9% la spesa per la pubblicità digitale, inclusiva di search e social. Grazie a questa crescita, lo share sulla spesa pubblicitaria totale arriva al 60%.

    eCommerce

    Finita la pandemia, non abbiamo certo abbandonato l’abitudine di acquistare online: il mercato dell’ecommerce continua a crescere e ha raggiunto un fatturato di 71 miliardi di euro nel 2022. 

    Cosa ci riserverà il futuro?

    Il futuro continuerà ad essere influenzato dalle evoluzioni dell’intelligenza artificiale, lo conferma l’ampia eco che ha avuto di recente la diffusione di strumenti di intelligenza artificiale creativa, ChatGPT in primis. 

    Un ruolo importante avrà probabilmente il metaverso che, in evoluzione, potrebbe estendersi al campo della vendita, prendendo il posto dei più diffusi marketplace online.  

    E’ evidente che il mondo digital rappresenta un’opportunità ma anche una sfida per la società odierna. Bisogna accoglierlo, ma bisogna anche comprenderne le implicazioni, adottare un approccio consapevole, ad esempio tutelando, soprattutto i giovanissimi, dalle insidie del web. 

    Le aziende tutte non potranno che assecondare questo contesto in forte evoluzione. Come? Con un approccio non diverso da quello che caratterizza il singolo cittadino: accogliere la digitalizzazione come un’opportunità, adottarla con consapevolezza. 

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