RPA e Intelligenza Artificiale

RPA e Intelligenza Artificiale: la trasformazione dei processi aziendali nel nuovo ecosistema digitale

RPA e Intelligenza Artificiale nelle aziende: lo scenario

L’adozione di tecnologie avanzate, come la Robotic Process Automation (RPA) e l’Intelligenza Artificiale (AI), impone alle aziende, in tutti settori, la ridefinizione dei propri modelli operativi ed organizzativi. La crescente necessità di efficienza, rapidità decisionale e contenimento dei costi spinge le imprese a investire in soluzioni digitali capaci di automatizzare attività di natura ripetitiva.

Secondo uno studio pubblicato da AI4Business, il 40% delle aziende italiane utilizza la RPA, ma solo il 23% ha già integrato l’Intelligenza Artificiale nei propri processi. Il divario è ancora più marcato tra le PMI, a conferma che la trasformazione digitale è in atto ma non ancora pienamente matura.

 

I principali utilizzi della Robotic Process Automation (RPA) nelle aziende

La RPA è una tecnologia che consente di automatizzare attività ripetitive e basate su regole, simulando l’azione di un operatore umano su sistemi digitali. I software robotici (bot) interagiscono con le interfacce utente, accedono ai database, compilano moduli e gestiscono email e flussi documentali.

 

Le attività più comunemente automatizzate grazie alla RPA sono:

  • inserimento dati nei sistemi gestionali (ERP, CRM);
  • verifica e confronto documentale;
  • generazione e invio di report;
  • gestione email e workflow approvativi;
  • controllo incrociato di fatture e documenti contabili.

 

L’integrazione tra RPA e Intelligenza artificiale: verso l’automazione intelligente

L’integrazione dell’AI nei processi aziendali in Italia è in una fase ancora primordiale e principalmente legata all’utilizzo della RPA. Infatti, l’integrazione tra quest’ultima e l’AI ha ancora un ampio potenziale inespresso ed apre le porte ad una automazione intelligente che, oltre ad eseguire task ripetitivi, raccoglie, elabora e analizza continuamente dati che consentono di prendere decisioni più ponderate e più veloci. 

 

Le principali tecnologie coinvolte:

  • Natural Language Processing (NLP) per comprendere documenti testuali;
  • Machine Learning per il riconoscimento di pattern e anomalie;
  • Computer Vision per l’estrazione dati da immagini e PDF;
  • Chatbot e assistenti virtuali per il customer service automatizzato.

Come sottolineato nell’articolo “Robotic Process Automation: può davvero aiutare le aziende a migliorare la produttività?”, la combinazione RPA e AI rappresenta oggi una delle leve più efficaci per aumentare la produttività e migliorare la capacità decisionale delle aziende.

 

Numerosi i vantaggi di un approccio tecnologico integrato

Dall’efficienza alla riduzione dei costi, dalla scalabilità alla continuità operativa, dall’analisi puntuale ed accurata del dato sino alla tracciabilità dello stesso, l’approccio che integra RPA e AI genera valore aggiunto per le imprese. 

 

Efficienza e riduzione dei costi

L’automazione consente di:

  • ridurre i tempi di esecuzione dei processi;
  • eliminare gli errori umani nei task ripetitivi;
  • aumentare la produttività con risorse costanti;
  • ottimizzare le risorse interne per attività a valore aggiunto.

 

Scalabilità e continuità operativa

I software robotici sono sempre disponibili, 24/7, e possono essere replicati rapidamente per gestire volumi crescenti senza aumentare proporzionalmente i costi.

 

Qualità dei dati e tracciabilità

La standardizzazione dei processi attraverso la RPA migliora la qualità e l’affidabilità dei dati, garantendo auditabilità, tracciabilità e compliance normativa.

 

Le sfide dell’implementazione: come affrontarle

A fronte dei suddetti vantaggi, le imprese si trovano tuttavia ad affrontare criticità. Tra le più comuni:

  • resistenza al cambiamento culturale
  • integrazione con sistemi legacy
  • mancanza di competenze digitali interne

 

Aspetti di rilievo che possono essere superati ad esempio:

  • affiancando l’introduzione tecnologica a percorsi di formazione
  • scegliendo partner esperti in analisi dei processi e governance del progetto
  • avviando progetti pilota per misurare risultati e ROI

 

Il valore dell’outsourcing

In un contesto in cui velocità, competenze specialistiche ed infrastrutture tecnologiche avanzate sono elementi imprescindibili per la sostenibilità del business, l’Outsourcing rappresenta un acceleratore dell’innovazione e una modalità efficace per superare le problematiche connesse all’adozione di tecnologie avanzate e all’integrazione delle stesse nell’operatività aziendale. Esternalizzare a partner specializzati, che conoscono processi e tecnologia, consente di:

  • accedere a competenze specialistiche
  • ridurre tempi di analisi ed implementazione tecnologica 
  • scalare i progetti in base alle esigenze
  • mantenere il focus interno su attività core.

 

Il Gruppo De Pasquale: innovazione, competenza e solidità

Nel Gruppo De Pasquale lo sviluppo e l’adozione di tecnologie innovative, RPA e IA, è ormai alla base dei servizi proposti al mercato. Attraverso le sue società partner, Sint, Winflow, Sanmarco Consulting, cuore tecnologico del gruppo, PLF e Come Stai, specializzate in verticali di business, e un centro di sviluppo tecnologico in India, il Gruppo è in grado di gestire processi, anche complessi, con un mix ottimale di competenze altamente qualificate, sottoposte a programmi di formazione ed aggiornamento continui, e soluzioni tecnologiche all’avanguardia. 

L’uso di RPA e AI, ad esempio, non è circoscritta alla gestione di flussi operativi per conto del cliente, ma rientra in un approccio strategico e un modello operativo più ampi ed integrati, che vedono nella trasformazione digitale il miglioramento non solo dei processi aziendali, ma anche della relazione con il cliente e del suo livello di soddisfazione. Capacità di innovare con soluzioni su misura, rapidità ed accuratezza nella presa in carico dei processi e nell’esecuzione sono tra gli elementi distintivi dei servizi offerti dalle aziende del Gruppo. Ogni progetto è pensato per rispondere ad esigenze specifiche, garantendo un impatto tangibile sui risultati dell’azienda cliente. 

Una visione strategica supportata da investimenti continui in tecnologia e competenze, per proporre modelli operativi ed organizzativi aziendali dinamici, capaci di adattarsi e crescere in un contesto di mercato sempre più competitivo e sfidante. 

Affidarsi al Gruppo De Pasquale che nel 2024 ha realizzato un fatturato di 50 milioni di euro attraverso le sue società, significa scegliere un Partner solido, competente ed orientato all’innovazione, capace di guidare la transizione digitale con equilibrio, valorizzando tecnologia e valore del capitale umano, efficienza e visione strategica.

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Il boom del settore | L’outsourcing non è più quello di una volta

Il valore dell’outsourcing

Il mercato dell’outsourcing in Europa valeva circa 72,5 miliardi di dollari nel 2023. E in meno di dieci anni, secondo Data Bridge Market Research, arriverà a toccare un valore di circa 132,57 miliardi. Il caso del Gruppo De Pasquale, che ha visto crescere il fatturato di oltre il dieci per cento negli ultimi anni.

I mercati e le innovazioni tecnologiche viaggiano veloci. E le competenze richieste sono sempre più specialistiche. Anche per questo le aziende decidono di affidare sempre più all’esterno attività e processi per garantire l’efficienza e supportare la crescita del business in tempi brevi. Il settore dell’outsourcing continua a correre in tutto il mondo, con un valore di 280,64 miliardi di dollari nel 2023. Il mercato in Europa valeva circa 72,5 miliardi di dollari nel 2023. E in meno di dieci anni, secondo Data Bridge Market Research, arriverà a toccare un valore di circa 132,57 miliardi. Con una crescita media annua attesa del 9,4 per cento.

 

La vision del Gruppo

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La trasformazione digitale guida l’evoluzione dei business aziendali

Migliorare l’esperienza di acquisto e di after sales dei consumatori, semplificare le catene di approvvigionamento, utilizzare data analytics per migliorare la profilazione degli utenti e personalizzare l’offerta: sono solo alcuni esempi che attestano come la digitalizzazione sia pervasiva in ogni business.

A conferma di questo trend, il report di GlobalData “Enterprise Ict investment trends retail” rileva come oltre la metà dei responsabili ICT, nel settore vendita al dettaglio, abbia aumentato del 5% il budget destinato al digitale, un altro 28% di più del 6% rispetto al 2021.

Crescono gli investimenti insieme ai benefici per le imprese. Modalità di interazione contactless e virtuale hanno consentito di sostituire il contatto fisico durante la pandemia e, oggi, sono parte integrante dei modelli di business adottati generando risultati concreti e misurabili, anche in termini di personalizzazione dei servizi.

La trasformazione digitale richiede nuove competenze

Che la trasformazione digitale richieda competenze digitali è ben noto. Altrettanto noto è il gap di queste competenze tra domanda e offerta. 

Tuttavia, siamo in fase favorevole dal punto di vista delle iniziative pubbliche che, a più livelli, vanno in questa direzione e supportano imprese e pubbliche amministrazioni nel loro percorso, a partire dagli interventi del Pnrr per la digitalizzazione del Paese. 

C’è una Strategia Nazionale per le Competenze Digitali ed è appena partita la seconda fase del Piano Operativo che rientra nell’iniziativa Repubblica Digitale e si pone l’obiettivo di ridurre il divario digitale all’interno del Paese, favorendo la formazione di competenze specifiche riguardanti le tecnologie del futuro.

Quali, in concreto, le aree di intervento e gli obiettivi del Piano Operativo?

Le aree di intervento del Piano Operativo

Queste le 4 aree principali di intervento del Piano Operativo aggiornato:

  • Scuola 4.0 e innovativa, con didattica digitale integrata, formazione del personale scolastico sulla transizione digitale e nuove strutture 
  • Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, Reti Ultraveloci e Transizione 4.0
  • Incremento degli specialisti ICT mediante iniziative finalizzate all’orientamento, al re-skilling e all’upskilling
  • Inclusione sociale, con una rete di servizi di facilitazione digitale, politiche del lavoro e servizio civile digitali.

Numeri e obiettivi

Numeri alla mano, gli obiettivi del Piano Operativo sono i seguenti: innanzitutto abbattere l’analfabetismo digitale e diffondere le competenze digitali di base presso il 70% della popolazione entro il 2025

Ancora, promuovere e aumentare l’utilizzo dei servizi pubblici digitali fino a raggiungere, entro il 2025, almeno il 64% degli italiani. Azzerando tutte le tipologie di gap: gender, generational e territorial.
Obiettivi ambiziosi che si propongono di allineare l’Italia agli altri Paesi leader della UE.

Il nostro ruolo nel processo di digitalizzazione

La trasformazione digitale in corso, e l’approccio strategico che ne è alla base, rispecchiano la vision del nostro Gruppo che tende a seguire 2 direttrici:

Investire in conoscenze e competenze, sviluppandole e traendone il massimo valore
Migliorare i processi aziendali grazie al supporto tecnologico, all’esperienza e alle competenze delle persone.

Competenze tecnologiche e digital mindset sono priorità fondamentali per tutte le realtà del Gruppo De Pasquale. La ragione è assolutamente chiara: per poter supportare, con i nostri servizi di outsourcing, il cambiamento in corso nelle aziende clienti, dobbiamo cambiare anche noi. E la digitalizzazione è la chiave di questo cambiamento, nostro e dei nostri clienti.

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Forum Ambrosetti 2022: priorità e proposte in tema di digitale

Si è appena concluso a Cernobbio il Forum Ambrosetti 2022, “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”, e l’adozione del digitale è stata al centro del dibattito.

Nella tre giorni di Villa d’Este sono accorsi, come ogni anno dal 1975, protagonisti del mondo imprenditoriale, politico e istituzionale provenienti da tutto il mondo.

Al tavolo del dibattito sono stati portati, tra gli altri, i risultati di una survey che ha avuto come interlocutori le imprese e come obiettivo quello di raccogliere e sondare i loro orientamenti in tema di adozione del digitale.

Le priorità in agenda, in tema di digitalizzazione

Tra i principali risultati della survey, sono emersi i seguenti:

 il Cloud come tecnologia chiave nei processi di trasformazione digitale delle aziende;

 la mancanza di una cultura digitale come principale ostacolo al percorso di trasformazione digitale, ancor più che aspetti finanziari e tecnici;

 la maggioranza delle imprese (il 73%) considera il digitale come abilitatore principale di innovazione, sia internamente che a livello di filiera;

 solo il 20% delle aziende è pienamente soddisfatto delle politiche pubbliche a sostegno del digitale, ma l’85% di esse si dimostra molto fiducioso relativamente all’impatto che avrà il PNRR.

Orizzonti e proposte

Quali orizzonti? Alla luce dei dati emersi, sono state identificate alcune proposte di intervento per promuovere l’ampliamento e lo sviluppo di un ecosistema digitale e per accelerare l’innovazione e la crescita del Paese.

Queste le tre priorità individuate:

1) Accrescere il Capitale Umano Digitale, adottando un approccio sistemico che coinvolga istituzioni, imprese, associazioni di categoria e lavoratori per colmare il gap nelle digital skill del Paese;

2) Dotarsi di una politica industriale del digitale, estendendo il piano “Italia Digitale 2026” destinato alla Pubblica Amministrazione al sistema produttivo, così come avviene già in altri paesi europei;

3) Continuare a implementare il PNRR, rispettando le scadenze concordate con la CE per accedere alle risorse necessarie a finanziare investimenti di rilancio del Paese.

L’innovazione che può supportare la crescita del sistema produttivo passa certamente dalla digitalizzazione, che richiede infrastrutture, competenze e cultura digitale.

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